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COVER EVIDENZA

Shopping Compulsivo, cosa è e come si manifesta

lo shopping compulsivo-cosa è-come riconoscerlo

Premessa

Sempre più di frequente sentiamo parlare di argomenti quali  shopping,  shopping online,  fashion victim, ma il fenomeno che addirittura si è guadagnato un riconoscimento in ambito psichiatrico è lo shopping compulsivo.

Cosa si intende per shopping compulsivo?

Lo shopping compulsivo è un disturbo, una patologia caratterizzata dalla distorsione e dall’esasperazione del normale gesto dell’acquisto o shopping.

La finalità dell’azione non è destinata a soddisfare un bisogno effettivo di un oggetto, bensì la soddisfazione della necessità di attivare il gesto stesso dell’acquisto.

Come si concretizza?

Coloro che sono affetti da tale patologia manifestano spesso atteggiamenti in linea con le dipendenze di qualsivoglia natura, come alcol, stupefacenti o gioco d’azzardo.

L’individuo in questione avverte quindi la necessità di fare shopping , la sensazione di non potersene privare e al contempo il brivido e il piacere che precedono l’azione.

Quanti e chi sono i soggetti più colpiti?

È un fenomeno in forte espansione e colpisce una percentuale di persone tra l’1% e il 6%, in particolare donne tra i 35 e i 40 anni di classe sociale media.

In genere tende ad insorgere intorno ai 17 anni ma si concretizza in maniera conclamata circa 10 anni dopo.

La media è di 17 episodi di acquisti al mese della durata di circa sette ore ciascuno, spesso online.

Quali sono i sintomi?

I sintomi più comuni sono:

  • desiderio irresistibile e insensato di fare acquisti;
  • l’acquisto riguarda oggetti futili e non indispensabili;
  • sovente la spesa è al di sopra delle possibilità  economiche;
  • stress provocato dall’impulso di fare shopping e dalla preoccupazione di non riuscire a farlo;
  • interferenze negative del comportamento con il funzionamento sociale, lavorativo o finanziario;
  • rilevante incidenza dello shopping sull’umore e sullo stato fisico e mentale di malessere/benessere a seconda delle circostanze.

Quali sono le Cause più frequenti?

I soggetti maggiormente esposti in genere sono individui che portano con sé altre problematiche di base.Disturbi della sfera emozionale, ansia, fobie, depressione, presenza di eventi stressanti e avversi che hanno portato a traumi o microtraumi possono sfociare nello shopping compulsivo.

Un altro fattore scatenante si è dimostrato essere il disturbo da Deficit dell’Attenzione (ADHD) così come una bassa autostima, un basso livello culturale e una tendenza all’estroversione.

Fonte generatrice da non sottovalutare è inoltre la vita sociale e la bassa capacità di astrarsi da meccanismi di conformismo che apportano una continua necessità di apparire.

Quali sono gli oggetti dell’acquisto?

A rimarcare la patologia, collegata all’assenza di una reale necessità di acquisto di quel determinato bene, gli oggetti dello shopping sono cose di cui non si ha effettivo bisogno, cose che spesso si possiedono già, che non corrispondono ai propri gusti personali, cose che perdono rapidamente di interesse o  fuori dalla propria possibilità economica.

Quanto ha inciso e incide lo shopping online sul fenomeno?

Lo shopping online, e quindi l’acquisto di prodotti e servizi su Internet, ha subito una crescita esponenziale negli ultimi anni.

L’immediatezza, termine in cui ragiona ormai il nostro cervello, la facilità e la comodità che caratterizza  in media lo stile di vita dei nostri giorni, hanno preso piede anche in termini di richiesta  di servizi e acquisto di beni di ogni genere direttamente e comodamente online.

Spesso però, lo shopping online, proprio per questa sua peculiare normalità, viene sottovalutato nelle sue forme estreme.

Secondo recenti studi, lo shopping online ha notevolmente influenzato la crescita del disturbo da shopping compulsivo, estendendosi questo di pari passo con la crescita dell’utilizzo dell’ e-commerce.

Gli stessi social web, proponendo continuamente modelli da seguire, hanno incalzato soggetti, a monte già affetti dai disturbi sopra citati, al perseguimento di appagamento e autostima attraverso lo shopping sfrenato, in maniera comoda e veloce, direttamente dai medesimi canali.

Il consulente di immagine e lo Shopping Consapevole

La figura di consulente di immagine, che non vuole e non può assolutamente risolvere la problematica dello shopping compulsivo a livello psicologico o psichiatrico, promuove il messaggio secondo cui la cura della patologia debba essere rimandata a medici specialisti esperti. Al contempo svolge attivamente una mission riportando messaggi che comunichino l’idea di un’immagine sana ed equilibrata, stimolando la ricerca di sé stessi, della propria immagine interiore correlata a quella esteriore.

L’obiettivo da raggiungere è l’accrescimento dell’autostima, l’esternalizzazione, attraverso l’immagine, dell’enorme potenziale insito in ciascun individuo.

Il consulente di immagine contrasta tutto ciò che sono gli stereotipi irraggiungibili imposti dal contesto sociale, i conseguenti stati d’ansia apportati dalle aspettative esterne, e le situazioni adite a colmare mancanze di questo tipo che, come spesso accade, potrebbero riportare a differenti patologie come il fenomeno dello shopping compulsivo.

Si fa quindi promotore di uno shopping consapevole, utilizzato come mero strumento per il perseguimento dell’obiettivo finale che sempre è e sempre sarà la riscoperta del nostro io e il raggiungimento del benessere interiore.