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Body Shaming e Body Positive - La Rubrica del lunedì - Emmegi Dettori

Dal Body Shaming al Body Positive, l’ascesa dei fenomeni

Body Shaming e Body Positive - La Rubrica del lunedì - Emmegi Dettori

Premessa

Sempre più spesso, negli ultimi anni, sul web, sui giornali e in tv, si è sentito trattare temi quali body shamingbody positive.

Con l’espressione body shaming si intende l’atto di derisione del corpo e di ciò che viene comunemente definito “difetto” del corpo.

Di rimbalzo, invece, a contrastare questo fenomeno, nasce il body positive, atto a promuovere la visione positiva del proprio corpo.

Come si Concretizza il Body Shaming?

Il body shaming si concretizza nell’atto di emarginazione, discriminazione, derisione e ridicolizzazione di una persona per una o più caratteristiche del suo aspetto fisico.

Oggetto del dileggio o di un vero e proprio apartheid può essere una qualunque peculiarità del fisico che non sia considerata in linea con i rigidi canoni estetici imposti dal contesto sociale e culturale.

Come nasce il body shaming?

Il termine body shaming è un neologismo del 2018 dedito a contrastare una battaglia contemporanea non ancora giunta al termine.

Nonostante sia divenuto un fenomeno popolare conosciuto e ampiamente dibattuto solo negli ultimi anni, il body shaming ha origine sin dall’antichità in contesti di superstizione popolare come come il pregiudizio nei confronti di chi aveva i capelli rossi.

Questo atto di derisione/discriminazione in base alle caratteristiche fisiche è senz’altro connesso con il contesto sociale in cui si vive, e il carattere fisico viene attaccato perchè considerato non aderente ai canoni estetici della cultura in cui si vive.

un esempio correlato alla moda diffusa negli ultimi decenni è la grassofobia.

Cosa ha portato all’ascesa del body shaming?

L’industria della moda è da sempre tra i principali responsabili della costruzione di stereotipi estetici inarrivabili che tendono a codificare una condizione fisica di perfezione. Tale idea di perfezione delinea un ideale di omologazione verso questi modelli.

Media, web e social con il loro presedere piede, in maniera del tutto vincolante, in qualsiasi campo, settore e fascia di età, hanno aggravato ed esteso questa pratica attraverso la diffusione di tali modelli estetici, utopici ed irraggiungibili.

Come si concretizza il body shaming?

Proprio a seguito dell’utilizzo smodato dei sistemi di diffusione e comunicazione di massa, si assiste ad attacchi vigorosi di body shaming da parte di haters da ogni angolo dell’abitato, concretizzandosi in veri e propri atti di bullismo e cyberbullismo.

Chi sono le vittime del Body Shaming?

In genere le vittime sono soggetti fragili o adolescenti alla ricerca di accettazione sociale.

Vengono colpite indistintamente persone di sesso femminile e di sesso maschile che vengono colpevolizzate o indotte alla vergogna.

Quali sono gli impatti sulle vittime?

Le conseguenze più comuni per le vittime sono la perdita di autostima, traumi, e conseguenti malattie quali disturbi alimentari (anoressia, bulimia ecc.), ansia, depressione.

La nascita del Body Positive per contrastare il Body Shaming

Nel 1996 nasce il fenomeno del body positive da Connie Sobczak ed Elizabeth Scott per aiutare le persone a sviluppare una relazione equilibrata con il proprio corpo.

L’imprinting che il body positive vuole dare è che non sia reale l’idea di un corpo perfetto, magro, senza cellulite e smagliature. Inneggia al rispetto di sé  e degli altri sbandierando la bellezza di ogni corpo a prescindere da etnia, taglia e abilità fisica.

L’ascesa del fenomeno

Nel 2012 sui social dilaga l’hashtag #bodypositive lanciato da donne nere sovrappeso.

In Italia si afferma quale fenomeno di contrasto al body shaming e alla grassofobia.

La normalizzazione dei corpi e l’esaltazione dei cosiddetti difetti fisici diventa quindi moda e tanti sono i brand le case di moda che pubblicizzano corpi reali.

Uno dei volti di riferimento in Italia è Laura BrioschiIn America spopola la modella curva Ashley Graham di cui ricordiamo il libro Una Nuova Modella: il vero volto della fiducia in sé stesse, della bellezza e della forza di farsi valere.

Gucci , nel 2020, sdogana la modella armena, che non corrisponde affatto ai classici canoni di bellezza, Armine Harutyunyan che, al centro di violente critiche e opinioni di massa di vari haters, a soli 23 anni regala con le sue parole una illustre lezione di vita : “Credo che le persone siano spaventate da tutto quello che è diverso. A parole è facile essere aperti al nuovo ma poi, quando si trovano davanti a qualcosa che non capiscono, non sanno come reagire, e allora attaccano. Per questo dico non vale la pena di preoccuparsi di loro: hanno solo paura”.

La critica verso il body positive

Non mancano comunque le critiche nei confronti del body positive in quanto visto alla stregua di un fenomeno di mercificazione del corpo di donne e uomini, se pur con canoni di corporatura e fisicità differenti da ciò che veniva antecedentemente considerata come  perfezione.

Viene altresì criticato in quanto movimento volto a sdoganare schemi comportamentali non salutari (obesità ecc.).

La Valorizzazione del singolo e il raggiungimento del Benessere

In qualità di consulente di immagine, il progetto di Emmegi Dettori , afferma che il fulcro di tutto sia il raggiungimento dello stato di benessere di ogni singola persona.

L’immagine è il vettore, è lo strumento con cui arrivare ad esprimere il proprio equilibrio e la propria autostima. L’immagine è l’espressione urlante e silenziosa di ciò che siamo, e può essere essa stessa strumentalizzata per il raggiungimento di un obiettivo finale, come l’equilibrio con sé stessi.

Non esistono dogmi o verità inconfutabili sull’aspetto fisico, esiste la sicurezza e la stima di sé, raggiungibile attraverso un percorso di valorizzazione della propria immagine. Dare valore alla propria immagine non equivale ad inseguire questo o quel canone, bensì a dare valore a ciò che già siamo , interiormente ed esteriormente, sfruttando il nostro stesso potenziale.

Il fine ultimo rimane quindi il benessere, la felicità, l’autostima e la forza emotiva guidata da un percorso atto a compiacere ed esternalizzare noi stessi, donando valore a ciò che siamo. L’immagine resta quindi lo strumento per raggiungere tutto questo.